In Neon Genesis Evangelion vengono menzionati diversi concetti psicologici. Shinji, per esempio, nel sedicesimo episodio della serie originale rimane intrappolato all’interno di un angelo e dialoga con un altro se stesso, che in termini psicologici e psicoanalitici è considerabile il suo doppio o alter ego; i due Shinji, uno reale, l’altro immaginario, sembrano rappresentare i concetti di Io e Super-io. I riferimenti spaziano dal complesso di Edipo all’introiezione, assieme alla formazione reattiva, l’ambivalenza, il complesso di Elettra, la libido, la destrudo e la fase orale. Numerose sequenze del film The End of Evangelion, inoltre, citano i concetti di Eros e Thanatos in riferimento al personaggio di Shinji, caratterizzato da un continuo conflitto tra pulsione di vita e pulsione di morte. Allusioni al concetto di destrudo sono presenti anche in due colonne sonore originali della pellicola, Thanatos — If I can’t be yours e Komm, süsser Tod.
Altre citazioni sono presenti nella terza puntata, in cui viene menzionato il dilemma del porcospino del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer, e nella trama dell’ultimo episodio, che rielabora alcune teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud sulla fase orale. Diversi personaggi della serie, inoltre, sono affetti da comuni disturbi di personalità: Shinji è considerabile una personalità orale, mentre Rei fu originariamente concepita come una ragazza affetta da schizofrenia. Riferimenti a concetti filosofici o psicoanalitici sono rintracciabili nei titoli di diversi episodi della serie animata. La sedicesima puntata, ad esempio, intitolata Malattia mortale, e poi…, omaggia il celebre saggio La malattia mortale del filosofo Søren Kierkegaard. Il titolo inglese del penultimo episodio, Do you love me?, fa invece riferimento all’omonimo libro dello psichiatra Ronald Laing, redatto come una conversazione tra individui non identificati
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